La razza del cane Lupo Italiano (canis lupus italicus familiaris), splendido animale con il carattere di un cane e le qualità di un lupo, fu istituita dal Ministero dell’Agricoltura e Foreste nel 1988 e posta sotto il diretto controllo di un Ente di Tutela (E.T.L.I.) al quale fu affidata la gestione del R.A.U. (registro anagrafico ufficiale che sostituisce il libro genealogico per le razze autoctone a limitata diffusione) e che si assunse il compito di preservarne il prezioso patrimonio genetico, sicuramente irripetibile.
Nell’arco di oltre quarant’anni di vita di questa razza il Registro Anagrafico Ufficiale del Lupo Italiano ha censito oltre 2000 esemplari, protetti con un attento programma di accoppiamenti e con l’assoluto divieto di commercializzazione.
L’attività di selezione e lo stesso allevamento, a seguito di difficoltà dell’Ente di Tutela, subirono un drammatico rallentamento (dal 2008 al 2010 solamente 35 nascite) mettendo il Lupo Italiano a serio e rapido rischio di estinzione.
Di fronte al pericolo incombente di estinzione della razza, un gruppo composto da Affidatari e convinti estimatori del Lupo Italiano si attivò creando l’Associazione degli Affidatari del Lupo Italiano, la A.A.L.I.–ONLUS, regolarmente iscritta in data 06.09.2007 nel Registro delle Associazioni di Volontariato della provincia di Piacenza.
L’intento era, in quella situazione così critica, i mantenere uniti gli Affidatari di tutto il territorio nazionale rimasti senza una guida, costituendo per essi un sicuro punto di riferimento, anche per evitare che potessero verificarsi deviazioni e fughe in avanti di qualche Affidatario meno attento e scrupoloso.
Stipulando, come primo atto, una convenzione con il Dipartimento di Patologia animale dell’Università degli Studi di Torino, la A.A.L.I. ha inteso favorire lo studio delle caratteristiche morfologiche e comportamentali del Lupo Italiano al fine di migliorarne l’attività riproduttiva, di valorizzarne le innate attitudini per impieghi in attività di ricerca, di soccorso e di protezione civile e di censirne il numero in Italia.
In seguito all’estinzione dell’Ente di Tutela, disposta con provvedimento del 17 maggio 2010 del Prefetto della provincia di Torino, la A.A.L.I-ONLUS si è trasformata, con atto pubblico registrato a Piacenza al n° 6433 il 14 luglio 2010, in A.A.A.L.I.-APS (Associazione degli Affidatari Allevatori del Lupo Italiano – associazione di promozione sociale), ha preso personalità giuridica e si è strutturata per ottenere la gestione del Registro Anagrafico Ufficiale del Lupo Italiano, che era stata temporaneamente affidata dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ad Anaborapi, organismo competente in tema di allevamento animale sul territorio.
A partire da 1 gennaio 2012 il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, con decreto n° 651 in data 11.1.2012, ha ufficialmente e definitivamente affidato alla A.A.A.L.I.-APS la gestione del Registro Anagrafico Ufficiale del Lupo Italiano.
L’Associazione agirà in base ai criteri fissati nel suo Disciplinare, annesso allo stesso decreto, criteri che garantiscono per il Lupo Italiano gli stessi principi e le stesse finalità fortemente voluti in origine dal creatore della razza Mario Messi e sancite nel Disciplinare del primo Ente di Tutela.
L’A.A.A.L.I.–APS è iscritta nel Registro delle Personalità Giuridiche della Prefettura di Piacenza al n° 210 in data 6 agosto 2010 ed è iscritta nel Registro delle Associazioni di Promozione Sociale della Provincia di Piacenza al n° 1967 in data 24 settembre 2010.
Solamente i soggetti iscritti al R.A.U. possono a diritto essere considerati veri Lupi Italiani. Ogni altro soggetto non allevato sotto il diretto controllo di A.A.A.L.I. e non iscritto al R.A.U. non è di fatto un Lupo Italiano, anche nel caso provenisse da Lupo Italiano affidato in origine dal vecchio ente di tutela. In virtù del decreto ministeriale che regola e tutela la razza ogni attività di allevamento non autorizzata costituisce un’infrazione perseguibile a norma di legge .
A.A.A.L.I. raccomanda a tutti gli interessati alla richiesta di un Lupo Italiano in affidamento di tenere rapporti diretti con l’associazione per ogni tipo di informazione e di contatto e di diffidare di tutte le opportunità alternative purtroppo esistenti nel triste panorama degli allevatori per speculazione.
Il rispetto della regola costituisce un elemento fondamentale di salvaguardia della preziosa razza del Lupo Italiano e l’unico modo onesto e concreto di garantirle un futuro.