Nell’anno 1966 dall’accoppiamento di una lupa selvatica dell’alto Lazio con un pastore tedesco nasceva “Zorro” destinato a divenire il capostipite di una nuova e, per ora, ultima razza canina italiana. Il creatore di questa razza è stato Mario Messi, che ha coltivato questa passione per tutta la sua vita.
Zorro dimostrò di possedere tutte le migliori caratteristiche del lupo selvatico (coraggio, robustezza, resistenza alla fatica protratta, acutezza di tutti i sensi, in particolare olfatto e vista) unitamente a tutte le migliori qualità del cane pastore tedesco (docilità, stabilità caratteriale, affidabilità e capacità di apprendimento) addirittura esaltandole.
Fu allora avviato un esperimento già tentato, senza fortuna, da altri cinologi tra i quali il padre della moderna etologia Konrad Lorenz: si tentò cioè di ottenere dall’accoppiamento tra una lupa selvatica ed un cane soggetti che, nel tempo e nelle successive cucciolate, conservassero intatte, armonizzandole tra loro, le migliori caratteristiche dei progenitori.
Zorro fu accoppiato ancora con femmine di pastore tedesco, opportunamente selezionate, e poi con le proprie figlie nate da questi accoppiamenti. I figli maschi non vennero utilizzati. Delle cucciolate successive vennero invece utilizzati tutti i soggetti, maschi e femmine, operando così su più grandi numeri.
Per una fortunata e fortuita combinazione genetica, da ritenersi finora unica e molto probabilmente non ripetibile, ben presto fu constatato lo stabilizzarsi, nelle successive cucciolate, di caratteri intermedi e definitivi tra lupo e cane, che vedevano privilegiata la componente lupina senza che peraltro fossero pregiudicate le doti indispensabili di domesticità e di adattabilità alle più diverse situazioni scaturenti dalla convivenza con l’uomo.
Oggi, dopo oltre quaranta anni dall’inizio dell’esperimento, si può affermare che il Lupo Italiano è un cane di grande affettività, diffidente verso gli estranei ma né timido né aggressivo, molto adatto alla vita in famiglia, dotato di grande e forte personalità e con grande propensione all’addestramento e all’apprendimento. Le sue principali attitudini sono: soccorso in montagna, ricerca di persone nei boschi o disperse o sepolte sotto neve, fango o macerie e nella ricerca di animali selvatici dispersi e feriti. Il Lupo Italiano è un animale con una grande resistenza alla fatica, alla fame e alla sete. Ha fiuto finissimo che lo rende particolarmente idoneo alla ricerca su pista a terra e, soprattutto, nell’aria. Non è soggetto al riverbero da neve, caratteristica molto utile per le ricerche di persone travolte da slavine e valanghe in montagna. E’ addestrabile a tutti i compiti del cane da polizia e ha anche dimostrato, per la sua indole e la sua affidabilità, di poter essere impiegato in attività e terapie assistite con animali.
Una cinologa francese, Madame Lampert, ha scritto del lupo italiano: “E’ un perfetto lupoide; ha l’aspetto aerodinamico di un infaticabile corridore di fondo. Le spalle sono possenti, così come l’attacco del collo che è piuttosto corto. La testa presenta un cranio assai largo, capace di contenere un cervello importante. Gli occhi sono obliqui, un po’ a mandorla e richiamano quelli del lupo. Il petto è assai disceso. Il polso è sciolto e presenta un leggero stacco piazzando il piede un po’ inclinato in avanti cosicché, funzionando da ammortizzatore, permette l’arresto brusco e il dietrofront sul posto. Ventre ben retratto e levrettato. Al trotto ha una andatura filante, silenziosa e molto rapida che gli consente di coprire enormi distanze. Mantiene allora l’incollatura abbassata con il muso in atteggiamento di attenta ricerca”.